Milano – Via Sant’Agnese 14

Roma – Via Tuscolana 493

Sicuramente anche per voi selezionare il materiale del pavimento della vostra casa non è stato facile… significa fare una scelta che con poche probabilità verrà cambiata nel tempo e per questo motivo, oltre a piacere esteticamente, dovrà rispondere a esigenze di qualità e durabilità.

Tra i tanti materiali disponibili in commercio, risulta sempre molto comune la scelta dell’ effetto legno: che si tratti di parquet, laminato o gres, l’impatto visivo della venatura sul pavimento è immediatamente in grado di scaldare l’ambiente e renderlo accogliente. Le varie tonalità di colore che questo può assumere lo rendono poi adatto ad inserirsi in ambienti dagli stili più diversi, oltre ad essere facilmente impiegabile in tutte le stanze della casa.

Per quanto riguarda il materiale in sé, c’è chi preferisce adoperare del legno “vero” piuttosto che una piastrella che lo imiti, per mantenere anche quella tipica sensazione che il parquet dà al tatto : caldo d’inverno e fresco d’estate. E infatti, per quanto i produttori di gres si stiano avvicinando alla realizzazione di copie esatte, un vero legno rimarrà sempre ben riconoscibile per una serie di caratteristiche che vanno dal modo di riflettere la luce fino alla durezza della superficie.

Se ci si addentra in questo mondo si scopre un’infinità di possibilità di parquet che variano principalmente per essenza e colori ottenuti con eventuali trattamenti aggiuntivi. Ma come orientarsi? Ecco a voi una breve lista delle principali tipologie:

  • Specie legnose rosse: l’abete americano, il doussiè, l’acacia, il ciliegio, il merbau (non più molto diffuse).
  • Specie legnose chiare: l’acero, che può essere americano, europeo o canadese, il frassino, il faggio, il larice, il rovere.
  • Specie legnose scure: il wengé.
  • Specie legnose brune: l’iroko, il noce, il teak, la quercia, l’afromosia

La vostra scelta dipenderà chiaramente dal gusto personale, ma può essere influenzata anche da una serie di altri fattori come, ad esempio, il comportamento del legno nel tempo: alcune specie rosse e brune tendono infatti a schiarirsi a seconda della luminosità dell’ambiente in cui sono inserite, per cui sarà importante scegliere sulla base del colore finale. Altre invece possono scurire alla luce: per esempio l’Iroko appena posato è biondo, per poi assumere una più forte tonalità con tutte le sfumature del nocciola.

Tra le varie essenze le più pregiate sono sicuramente il teak e il wengè. La pianta da cui si ottiene il teak nasce nelle foreste tropicali e subtropicali del sud e del sud-est asiatico e presenta una colorazione che va dal giallo pallido al bronzo, a volte tendente al rosso. Il teak e il wengè possiedono una notevole resistenza meccanica e sopportano benissimo l’umidità, per questo si possono posare sia in ambienti interni sia in esterno. L’unico lato negativo è il prezzo, poichè proprio per le loro caratteristiche sono entrambi senza dubbio tra i più costosi sul mercato.

Se al contrario avete un budget più limitato, potete optare per il rovere, che di fatto è il legno ottenuto da una particolare specie di quercia europea. Il vantaggio di questo materiale consiste nella possibilità di ampia personalizzazione del prodotto: attraverso delle particolari lavorazioni si può infatti ottenere un effetto sbiancato, spazzolato, naturale o decapato a seconda delle esigenze. Questo, sommato al fatto che sia tendenzialmente economico, ne fa una tra le soluzioni più richieste e gli show-room vi possono offrire una grande varietà di marche e prodotti.

Foto 1 – Parquet in afromosia  posato a correre a casa EJ

Foto 2 – Parquet in rovere mielato posato a spina di pesce a Casa TP

Un’alternativa al rovere, che sta prendendo piede da poco in tema di pavimentazioni e rivestimenti, è il bambù, una pianta della Cina che cresce rapidamente e raggiunge la maturità in 5-6 anni, tanto da essere considerata una pianta infestante. Per questo motivo non è propriamente considerato un legno, anche se la sua resa vi sorprenderà. La peculiarità del bambù è la sostenibilità: il fatto che sia abbondantemente presente e che impieghi così poco a rigenerarsi gli fa guadagnare punti rispetto al classico legno, per il quale bisogna aspettare circa 50 anni prima di poter procedere con il taglio dell’albero e la lavorazione del materiale.

Il processo attraverso cui i listelli di bambù vengono prodotti consiste nel sezionare longitudinalmente, attraverso dei particolari macchinari, i culmi appena raccolti della pianta. Le lamelle di bambù hanno un colore marrone molto chiaro con sfumature giallastre, da cui deriva la naturale tonalità gialla. Vi sono però delle procedure di trattamento con il vapore che vanno a modificare il colore della lamella  e in particolare, a seconda della temperatura e della durata del trattamento, sarà possibile ottenere varie sfumature di colore che con l’aggiunta di ulteriori finiture in vernici colorate o ad olio garantiscono una gamma abbastanza ampia che sicuramente incontrerà il vostro stile. C’è poi da specificare come il trattamento a cui viene sottoposto non sia solo una colorazione superficiale: al contrario, le variazioni scure sono ottenute dalla cottura delle lamelle, mentre le finiture sono applicate su 5 strati, per cui è possibile anche lamare il pavimento senza perderne il colore.

Foto 3 – Alcune differenti finiture di bambù, dal naturale al Caramel. https://www.moso-bamboo.com/it/

Foto 4/5 – CityLife Shopping District a Milano di Zaha Hadid MOSO Bamboo – CityLife Shopping District – Podium Zaha Hadid (moso-bamboo.com)

Un altro aspetto che produce variazioni nel risultato finale del pavimento in bambù riguarda il metodo di posa. Una volta estratte le lamelle dalla pianta si potrà decidere se posizionarle affiancate sul lato largo, e quindi mostrare la superficie con il nodo, oppure, se si preferisce nascondere questa caratteristica, affiancare le lamelle sul lato corto. L’effetto in entrambi i casi rimane simile alla posa parallela del legno e presenta quindi meno variazioni rispetto al classico parquet che può essere invece posato a correre o nei diversi tipi di spina (italiana, francese, ungherese). (vedi articolo blog GRÈS PORCELLANATO O PARQUET… QUALE PAVIMENTO SCEGLIERE ? – Bossi Vigorito Building Interior)

Rispetto alla caratteristica della durezza, infine, c’è da dire che il bambù è decisamente in grado di tenere testa al legno tradizionale, con  buone possibilità di resistenza contro gli attacchi dei vostri bambini o ai possibili rischi di rovinarlo strisciando un mobile o facendo cadere qualcosa a terra.

Il bambù veniva adoperato già in passato nei villaggi dell’Asia e dell’America Latina e ancora oggi alcuni studi internazionali, attenti alla sostenibilità, lo utilizzano nella progettazione delle strutture di nuovi e innovativi edifici. La sua resistenza (alla penetrazione, compressione e pressione), abbinata alla leggerezza, è infatti tale da avergli fatto guadagnare l’appellativo di “acciaio vegetale”. Si capisce quindi come sia un materiale di qualità a cui sono associate grandi prestazioni per i nostri pavimenti.

Foto 6 – Kengo Kuma – https://divisare.com/projects/303819-kengo-kuma-and-associates-satoshi-asakawa-great-bamboo-wall

Foto 7 – Simon Velez – https://actu.epfl.ch/news/discovering-the-architect-of-bamboo/

Un’ultima precisazione riguarda la provenienza del materiale che si sceglie; che sia bambù o legno classico è importante che facciate attenzione alle certificazioni ambientali. Un prodotto con la certificazione FSC (foreste certificate e gestite in modo sostenibile) è sicuramente di qualità e frutto di una scelta consapevole nei riguardi del patrimonio forestale. Inoltre, per quanto riguarda la filiera di produzione, c’è da considerare la quantità di formaldeide emessa dalle colle e dalle vernici utilizzate. Anche in questo caso esistono il marchio europeo CE e la certificazione CATAS in grado di attestare che tali emissioni siano sotto le soglie minime e considerate non nocive per l’uomo.

Come potete scegliere quindi il pavimento più adatto? Un classico rovere o un bambù? La scelta resta sicuramente soggettiva, si tratta in tutti e due i casi di prodotti molto validi, uno più classico e conosciuto e l’altro più innovativo ma altrettanto performante. Il nostro consiglio è di valutarli entrambi, magari andando a vedere i campioni direttamente negli show-room o facendovi affiancare da professionisti !!